Il fascino del Myanmar è meglio scoprirlo adesso.
Se vuoi scoprire le vere radici dell’Asia, dicono gli amanti di storia, cultura e tradizioni di questo continente, c’è un solo posto dove andare: il Myanmar.
L’ex Birmania ha cambiato nome nel 1988 per scrollarsi di dosso gli ultimi residui del periodo coloniale, ma è stato l’unico passo in avanti compiuto. Per la strana “legge del contrappasso”, proprio l’aver mantenuto il Paese in uno stato arretrato, ha reso oggi il Myanmar una meta ambita, tra coloro che vogliono ritrovare un pezzo d’Asia rimasto quasi incontaminato, con scenari rurali di altri tempi e l’ospitalità pura e disinteressata della gente.
Tratto da un reportage dell’11 gennaio 2016
“I visitatori italiani in Birmania sono ancora un’esigua minoranza ma stanno crescendo”
dice Win Min Htut: un alto, cortese, sorridente signore birmano, elegante nel suo lonayi.
La Birmania è rimasta chiusa al resto del mondo per circa sessant’anni, prima per la guerra civile, cominciata nel 1948, poi perché fino al 1988 la giunta militare arrivata al governo del paese ha perseguito una politica di “porte chiuse”: negli anni settanta i viaggi erano controllati dallo stato e in Birmania arrivavano al massimo 1.500 persone all’anno
La Birmania ha superato il periodo del 2007/2008, segnato da guerriglie in cui le forze militari hanno malmenato migliaia di monaci buddisti, ma …
… tutto cambia a partire dal 19 agosto del 2011, quando un primo incontro tra Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace nel 1991) e il nuovo presidente U Thein Sein apreuna nuova stagione di riforme.
Nel giro di pochi mesi si allenta la censura, gli esiliati rientrano nel paese, le riunioni sindacali sono legalizzate, Hillary Clinton arriva in visita, l’Unione europea annuncia la fine di tutte le sanzioni.
Nel 2012 La casa editrice Condé Nast racconta di questo meraviglioso paese e raccomanda i lettori dicendo che il Myanmar è «una destinazione da tener d’occhio!» da conoscere e scoprire in tutto il suo splendore prima che il turismo di massa la possa americanizzare e trasformare, o prima che il turismo di massa possa far scomparire quel misticismo e l’autenticità del suo popolo … e proprio in quell’anno il turismo nel Paese subisce un incremento!!!
La problematica storia politica, faticosamente sulla via di una soluzione solo negli ultimi anni, ha “fermato” a lungo il paese, e così visitare il Myanmar significa davvero entrare in un “mondo a parte”. Il tempo scorre al ritmo di una ritualità religiosa pervasiva conservando l’ingenuità e il candore del popolo birmano.
Che sia il lento camminare sul ponte U’Bein o lo scarno abitare le case sul lago Inle … il placido fumare il sigaro o il pescare sulle acque dell’Irrawaddy, l’antico “fiume degli elefanti” che l’attraversa per tutta la sua lunghezza … nella fatica come nel riposo, non c’è luogo o azione in cui i birmani non sembrino compiere gesti senza tempo, decisi ad ignorare il tempo dei nostri orologi.
Bazar colorati, musica e allegria nei sorrisi della gente, straordinari mercati galleggianti e giunche, profumo di spezie, di tè e gelsomino, spiritualità intensa e silenziosi monasteri, l’arte della meditazione e i sacri santuari …
…questo ed altro ancora è il Myanmar!!
… «Il Paese dei sorrisi», «Il Paese delle Mille Pagode» …
il Myanmar offre l’opportunità di immergersi totalmente nell’essenza della cultura e della filosofia buddista con il maggior numero di templi buddisti antichi e moderni di tutto l’Oriente; alcuni di essi come la Shwedagon Pagoda di Yangon, il Shwegugyi Pahto sono imponenti capolavori architettonici costruiti con grande uso di materiali pregiati come l’oro e le pietre preziose.
Regna all’interno di questi templi un’atmosferica magica, indescrivibile, tra il via vai di monaci e fedeli che si incontrano quotidianamente per pregare, fare offerte al Buddha e ai numerosi spiriti (nat) importanti nella vita di ogni uomo o donna birmana. In qualsiasi villaggio birmano tradizionale, il monastero è il centro della vita culturaledella comunità e per un ragazzo che diventa monaco si esegue una cerimonia chiamata shibyu.
E’ il suo più importante rito di crescita. Il paesaggio incantato della piana di Bagan, disseminata da oltre duemila templi e pagode, è l’immagine simbolo di questo meraviglioso viaggio.
Myanmar terra di immensa bellezza.
Paese incantevole!
Un cocktail esotico e diverso da ogni altro di storia, cultura, natura, misticismo.
Merita di essere conosciuto e bisognerebbe andarci in fretta, prima che la pressione dei visitatori aumenti togliendo fatalmente un po’ di fascino e di mistero all’esperienza.
Effettueremo un percorso culturale in una bellissima cornice naturalistica che attraversa un Paese dall’intensa spiritualità.
Si partirà da Yangon, la città delle pagode dorate, per poi passare alla tranquillità del fiabesco Lago Inle, con i “pescatori che remano con la gamba” e i “giardini galleggianti”; ci si sposterà poi verso Mandalay, la città più “birmana” di tutte e i suoi magnifici dintorni, ma in questa esperienza birmana non potrà certo mancare la visita delle leggendaria valle di Bagan, una delle destinazioni archeologiche più popolari di tutta l’Asia. Scenderemo nelle grotte di Pindaya una meraviglia naturale senza eguali, attraverseremo il ponte di legno U-Bein, il più antico e più lungo al mondo, entreremo nel più grande monastero buddista del paese dove circa 1000 monaci convivono in isolamento per un periodo di almeno tre anni e dove assisteremo alle loro funzioni; saliremo verso il Monte Popa che regala una vista mozzafiato sulla valle sottostante.
Sarà sì un tour classico del Myanmar, che ci porterà a scoprire questo paese ricco di paesaggi mozzafiato, antichi templi e popolazione amichevole, ma sarà anche un tour arricchito da altre peculiarità del Paese delle Foglie d’Oro. Entreremo in contatto con popolazioni tribali, visiteremo villaggi abitati da antiche etnie profondamente diverse tra loro e concentrate per lo più in zone montuose di confine!
Benvenuti in Myanmar!!!
PROGRAMMA DI VIAGGIO
TOUR DEL MYANMAR
20 APRILE – 1 MAGGIO 2017
12 GIORNI
1° giorno – Roma Fiumicino/Yangon
Partenza da Roma Fiumicino con volo Emirates per Yangon. Notte in volo. Pranzo, cena e colazione a bordo.
2° giorno – Yangon
Arrivo a Yangon disbrigo delle formalità doganali e incontro con la guida per il trasferimento in hotel. Arrivo in hotel, check-in e tempo per rinfrescarsi. Nel pomeriggio, si inizierà con un giro tranquillo della città. Yangon è caratterizzata dalla sua architettura coloniale e l’atmosfera delle sue strade. Fondata nel 1755 e capitale dello stato fino al 2006, è considerata una delle più affascinanti città asiatiche. Visiteremo la pagoda di Shwedagon, il centro del buddismo in Myanmar. La pagoda di Shwedagon, costruita 2500 anni fa, è continuamente visitata da centinaia di locali che vanno ogni giorno a pregare e fare offerte soprattutto nei giorni di luna piena e nei giorni di festa religiosa. Tutto il complesso del tempio di Shwedagon consiste in una sorta di mini-città costituita da decine di mini-pagode, templi e statue di Buddha. Si pensa che questo tempio di Yangon risalga al V secolo a.C, sebbene, secondo gli archeologi, lo stupa centrale non ha probabilmente più di 1000 anni. E’ una delle principali attrazioni della città che, agli occhi di un occidentale, può apparire pacchiana per quanto ricca di ori. Per la popolazione però, è uno dei principali luoghi di culto e la sua visita è imprescindibile per comprendere la cultura e per imparare ad assaporare un’architettura a cui non si è abituati. É meravigliosa ed è il posto dove ogni credente di qualsiasi fede può raccogliersi in meditazione e riflessione! C’è un’atmosfera di religiosità e di pace, nonostante la moltitudine di credenti e di turisti. Visitare, immergersi in questa atmosfera, rappresenta da solo un buon motivo per intraprendere il viaggio in Myanmar. Cena e pernottamento in hotel a Yangon.
3° giorno – Yangon/Kyaing Tong
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto per l’imbarco su volo diretto a Kyaing Tong. Kyaing Tong, dello Stato Shan, è situata in una zona montagnosa al confine con la Cina, Laos e Thailandia. Arrivo in hotel, check-in e breve pausa per riporre bagagli. Sistemati i bagagli inizieremo le nostre visite con un percorso che attraversa i villaggi delle tribù locali situati sulle cime delle colline di Wa, Akha e Shan e lungo il quale si potranno osservare alcuni dei più bei paesaggi rurali del Myanmar, con campi di riso terrazzati e laghi.
Effettueremo delle soste in piccoli villaggi per scoprirne la vita rurale, iniziando dal villaggio delle etnie Wan Pon e Shan dove potremo osservare come lavorano e producono manualmente la polvere da sparo e come si svolge la lavorazione della lacca. Presso i laboratori artigianale diU Mulein Da, potremo osservare come creano oggetti con la lacca, una vernice ottenuta dal lattice estratto dalla corteccia dell’albero della lacca (Rhus Vernicifera). Il suo impiego è assai comune per ricoprire oggetti di bambù e per la creazione di articoli d’arredo o di utilizzo domestico, viene fatta essiccare in apposite condizioni di temperatura ed umidità e proviene prevalentemente, per l’appunto, dallo stato di Shan. Al termine cena in ristorante. Pernottamento in hotel.
4° giorno – Kyaing Tong
Dopo la prima colazione in hotel, partiremo per la visita del villaggio tribale di Yan-Law, casa del gruppo etnico “khun”. Da qui passeggiata lungo le pendici della montagna fino a raggiungere il villaggio dell’ etnia Akha, famoso per le decorazioni del capo in argento, e i villaggi delle etnie Ann, le popolazioni dei “denti neri” per l’abitudine di masticare il betel. Nel pomeriggio, visita delle cascate Pin-Tauk e del lago di Naung Tong per godere, durante il tragitto e le varie soste, di paesaggi mozzafiato. Cena in ristorante. Pernottamento in hotel.
5° giorno-Kyaing Tong/Helo/Lago Inle
Dopo la prima colazione in hotel, partenza per la visita del mercato locale di Kyaing Tong luogo affascinante per immergersi nell’atmosfera del posto e per osservare il vivace via vai delle varie etnie locali. Proseguimento per la visita del tempio Wat Zon Kham molto simile, nell’architettura, ai templi di Luang Prabang in Laos. Struttura impressionante, con sommità intarsiata in oro e gioielli e decorata con piccole campane d’oro. Lungo la strada per l’aeroporto ci fermeremo per delle visite in alcuni dei villaggi che incontreremo. Arrivo in aeroporto e imbarco sul volo per Heho. Arrivati ad Helo proseguimento verso il lago Inle. Durante il tragitto visitiamo Shwe Yan Pyae, il più famoso monastero della zona. Trasferimento in hotel con la barca e check-in. Cena e notte in hotel.
6° giorno-Lago Inle/Inn Dein
Dopo la prima colazione in hotel rasferimento al molo di Nyaung Shwe, dove prenderemo la barca per la scoperta del meraviglioso lago Inle. Durante il giro del lago potremo osservare i pescatori che remano con le gambe e i giardini galleggianti costruiti con fango e giacinti d’acqua e ancorati al fondo con pali di bamboo; visiteremo inoltre il mercato locale galleggiante che viene tenuto ogni giorno, a rotazione, in un diverso villaggio. Proseguiremo poi con la barca lungo lo stretto canale che conduce al villaggio di In Dein e visiteremo la pagoda Shwe Indein. Il tour proseguirà poi visitando la famosa pagoda Phaung Daw Oo, il villaggio Nga Phe Kyaung con i suoi giardini galleggianti e il monastero in legno di tek soprannominato “dei gatti saltanti”, che contiene immagini in lacca del Buddha risalenti al XVI e XVII secolo. Visitiamo inoltre il villaggio Inn Paw Khone dove avviene la tradizionale attività di tessitura della seta e il villaggio Nam Pan tipico per i fabbri e i laboratori di produzione dei sigari. Cena e pernottamento in hotel.
7° giorno – Lago Inle/Grotte di Pindaya/Mandalay
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento al molo. Partenza per Pindaya, lungo il tragitto scopriremo una regione molto rigogliosa, colline, campi coltivati, soprattutto patate; Pindaya è un piccolo centro agricolo che sorge tra i monti del Myanmar centrale, conosciuto per ospitare una grotta che contiene miglia di statue di Buddha donate dai fedeli del Myanmar e del resto del mondo. Nessun altro luogo in tutto il Myanmar sprigiona un fascino mistico come le grotte di Pindaya, culla più autentica della spiritualità del sud est asiatico. Le grotte di Pindaya sono un luogo magico da visitare assolutamente durante un viaggio in Myanmar. Tutto è particolare in questo luogo, a cominciare dal nome, che significa “preso il ragno”. La leggenda narra che all’interno delle grotte vivesse un grande ragno che teneva prigioniera una bellissima principessa. La principessa venne liberata da un principe che prese il ragno, Uccidendolo con arco e frecce. Leggenda a parte, le grotte di Pindaya sono da sempre un’importante meta di pellegrinaggio per i fedeli buddhisti. Delle tre grotte presenti, oggi solo quella a sud è accessibile ed è la sola che è possibile ammirare in tutto il suo splendore. La più antica delle statue risale al 1773 e alcune sono assolutamente uniche, testimonianza di scuole artistiche e religiose ormai scomparse. Si può dire senza esagerare che le grotte di Pindaya rappresentino un catalogo dal vivo dell’intera iconografia buddhista, un luogo che non ha pari in tutto il sud est asiatico. Alle grotte si accede attraverso una grande pagoda, dove nel corso dei secoli i pellegrini hanno voluto lasciare la propria testimonianza di fede. Le grotte di Pindaya rappresentano un’esperienza di viaggio che permette di comprendere pienamente la straordinaria spiritualità del Myanmar e della sua popolazione. Al termine della visita, trasferimento all’aeroporto di Heho e imbarco sul volo diretto a Mandalay. All’arrivo trasferimento in hotel e check-in. Cena e pernottamento in hotel.
8° giorno – Mandalay/Amarapura/Sagain/Ava
Dopo la prima colazione in hotel, partenza per la visita al Buddha di Mahamuni, famosa per il suo Buddha seduto al quale ogni mattina viene lavato il viso ed al quale, solo dagli uomini, vengono attaccate foglie d’oro in continuazione. Lo spessore dello strato d’oro è ormai di circa 15 centimetri. Due gli aspetti più significativi di questa visita: la bellezza del volto del Budda e la venerazione dei fedeli verso questa statua tanto amata, definita “l’immagine vivente”. In seguito ci dirigeremo verso Amarapura, l’antica capitale del Myanmar. Amarapura è una città situata a circa 11 kilometri a sud di Mandalay, venne fondata dal re Bodawpaya nel 1783 come nuova capitale del Myanmar e il suo significato è “la Città dell’Immortalità”. Arriveremo fino al monastero di Mahagandaryon che è il monastero buddista più grande di tutto il paese. Al suo interno vivono più di 1000 monaci per un periodo medio di circa 3 anni. E’ permesso ai visitatori, nel rispetto del luogo e del momento, di assistere ai rituali che scandiscono la vita della comunità monastica e alla bellissima cerimonia del pasto dei monaci: una cerimonia veramente bella e fuori dal comune, non il pasto in sè, ma l’evento in particolare, in cui si possono osservare da vicino i monaci che con le loro ciotole, in rigoroso silenzio e raccoglimento, sfilano ordinatamente davanti un gruppo di donne vestite con abiti da cerimonia. Le donne restano ferme davanti a dei contenitori enormi contenenti riso che via via depositano nelle ciotole e questa è l’unica occasione in cui un monaco può ricevere qualcosa dalle mani di una donna, poiché la religione buddista proibisce ai monaci il contatto con le donne. Si avverte una grande spiritualità, rigore e presenza del divino. Successivamente, visiteremo Sagaing, dove avremo la possibilità di visitare gli affascinanti paesaggi del fiume Ayeyarwaddy ai piedi della collina Sagaing. Continueremo la vista fino ad Ava un piccolo villaggio che ospita il monastero di Maenu Okkyaung, costruito nel 1818 per la regina della Birmania; la visita si svolgerà utilizzando la tradizionale corrozza con cavalli. Si prosegue quindi con la visita dell’antico monastero Bargayar, realizzato in teak più di 200 anni fa con 267 pilastri. Cena e pernottamento in hotel.
9° giorno – Mandalay/Mingun/Bagan
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento al molo e a bordo di una piccola imbarcazione effettueremo un tour nelle acque del fiume Ayeyarwaddy fino a Mingun. Durante la crociera è possibile ammirare i paesaggi che si incontrando lungo il fiume e osservare come funziona la vita quotidiana degli abitanti del posto che si guadagnano da vivere con quello che il fiume offre. Sulla sponda destra del fiume si trova Mingun, un’antica città reale dominata dalla pagoda Pa Hto Daw Gyi, oppure Mingun Paya, la pagoda incompiuta che ha un fascino difficile da incontrare in altri luoghi. E’ una pagoda voluta dal Re Bodawpaya, ma dopo la sua morte la costruzione è stata interrotta: sarebbe la più grande del mondo se fosse stata completata. Nei secoli, la pagoda è stata pesantemente danneggiata dai terremoti (il più pesante risale al 1839). Un sipario che si è formato dal materiale della stessa pagoda è stato sfruttato per costruire una scalinata, così, sempre a piedi nudi, si può raggiungere la cima da dove si potrà contemplare un belvedere mozzafiato. Ci fermeremo per ammirare la campana più grande del mondo ancora appesa e funzionante: ha un diametro di 5 metri e pesa 90 tonnellate. Rientro a Mandalay. Mandalay è un’antica città della Birmania, conosciuta per ospitare alcuni tra i templi buddisti più belli ed importanti di tutto il Paese. Visiteremo la Pagoda di Kuthedaw, presente nel guinness dei primati, in quanto contiene il libro più grande del mondo e il monastero di Shwenandaw (Palazzo dorato) conosciuto per gli splendidi intarsi nel legno di teak laminato in oro. Trasferimento in aereoporto e imbarco sul volo a Bagan. All’arrivo avremo un primo approccio con questo luogo unico al mondo attraverso il tramonto che ci godremo dall’alto di un tempio. Proseguimento per l’hotel, cena e pernottamento.
10° giorno –Bagan/Monte Popa
Dopo la prima colazione in hotel, inizieremo la giornata con la visita del colorato mercato della mattina nel quartiere di Gnaö; sulla strada verso il mercato transitiamo nella zona dei templi, seppur solo con pullman in movimento, in alcuni templi attraverso le finestre si scorgono le statue di Buddha. Arriviamo al mercato cittadino dove, girandolo, si trova di tutto, tessuti, oggetti di lacca, artigianato locale, statue, gioielli, riso, pesce, carne. Lasceremo il mercato e inizieremo il tour dei templi della Valle di Bagan: arriveremo nella “zona dei monaci” dove vedremo alcuni edifici quadrati e bassi: erano le abitazioni dei monaci, oggi abbandonate in quanto la zona è divenuta prettamente archeologica. Il primo tempio che visitiamo è la pagoda Shwezigon: una Pagoda, interamente rivestita d’oro che sorge su una terrazza quadrata al centro della quale si erge lo stupa, circondato da molti edifici e piccoli templi. Ingressi e monumenti sono tutti ordinati seguendo i punti cardinali. La pagoda conserva delle reliquie di Buddha e pare che conservi un osso della fronte e una copia del dente di Buddha conservato a Kandy. A seguire visiteremo il tempio Htilominlo, noto per le sue sculture in gesso, il tempio di Nan Phaya, un monumento unico in arenaria che si dice sia stato il palazzo del re Manu ha, il Dhammayangyi, il tempio più massiccio costruito dal re Narathu nel 1167, l’antico tempio di legno di Ananda e il tempio di Nan Payar scavato nella pietra e decorato in lacca, unico in Bagan. Nel pomeriggio proseguimento verso il Monte Popa. Monte Popa, la Dimora degli Spiriti, cima solitaria alta 1520 metri s.l.m., ora divenuto parco nazionale, conserva e protegge una foresta in legno di sandalo. Antico vulcano spento, questa “montagna sacra” per il popolo birmano è considerata la leggendaria dimora dei “Nat“, spiriti a cui i birmani sono molto devoti, ed è un luogo di pellegrinaggio dalla notte dei tempi. Il paesaggio lungo la strada per arrivarci è caratterizzato da piantagioni di palma “dum”, una particolare palma da zucchero, e da numerosi piccoli villaggi. Arrivati alla base del Monte Popa si percorre una lunga scalinata che conduce al Monastero, sulla vetta, in compagnia di scimmiette scatenate. Qui potremo vedere le effigi dei 37 “Nats”, gli spiriti guardiani. Chiuderemo questa giornata gustando una tipica cena birmana in ristorante accompagnata da uno spettacolo di marionette: marionette di argilla e legno manipolate da fili collegati a gomiti, mani e ginocchia. Il teatro è al centro della cultura Myanmar e ogni occasione è un’ottima scusa per mettere in scena uno spettacolo: feste religiose, matrimoni, funerali, investiture monastiche o fiere. Antica è la tradizione del youq-the pwe (il teatro delle marionette) ed è una delle forme più espressive dell’arte birmana. Nonostante abbia origini lontane, è ancora oggi molto popolare. Pernottamento in hotel.
11° giorno – Bagan/Yangon
Prima colazione in hotel. Trasferimento in aeroporto per imbarcarsi sul volo diretto a Yangon. All’arrivo visita di China Town e del mercato di Bogyoke. Gireremo un pò senza una meta tra cibo da strada, banchi di frutta e verdura e negozi coloratissimi (caratteristici quelli che vendono medicine alternative) dove si possono scattare foto stupende. Proseguiremo poi verso la pagoda Botathaung vicina al porto commerciale di Yangon, il parco di Kandawyi e completeremo, terminando la nostra visita di Yangon, con il Budda sdraiato nel tempio di Chauk Htat Kyi. Rimarrete senza parole davanti al gigantesco Buddha sdraiato lungo 72 metri e alto 19! Termineremo la nostra serata e, contestualmente il nostro viaggio, con una cena tipica accompagnata da danze tradizionali birmane nella scenografica location del ristorante Karaweik Palace.
12° giorno – Yangon/Roma
Durante la notte trasferimento in aeroporto per imbarcarci sul volo di ritorno. Viaggio in notturna. Colazione e pranzo a bordo. Arrivo a Roma Fiumicino nel primo pomeriggio. Fine dei servizi.