ISOLE AZZORRE: ovunque circondati dalla Natura
Sao Miguel, Pico, Fajal e Terceira: Perle nel cuore dell’Oceano Atlantico
Pensate ad un luogo, verso Ovest nel mezzo dell’Oceano Atlantico,
dove Madre Natura ci ha fatto dono di Terre di straordinaria bellezza ……
……. dove camminare tra la vegetazione, pura e intatta, ci farà sentire tutti un po’ esploratori ….
isole color smeraldo inserite nel bel mezzo dell’azzurro e della vastità del mare e del cielo:
uno degli ultimi paradisi naturali d’Europa, una delle ultime destinazioni europee
dove il turismo è ancora agli albori e si conservano tradizioni antichissime e
d è ancora possibile vivere al ritmo del “tempo naturale”.
Vi invitiamo a ritornare alle origini del tempo, vi invitiamo alle
AZZORRE!!!
A millequattrocento chilometri al largo del Portogallo, dalla superficie omogenea dell’Oceano Atlantico, spuntano nove isole vulcaniche, le avanguardie a ovest del Vecchio Continente, propaggini su cui ogni giorno si spegne l’ultimo tramonto d’Europa.
Romana Petri, autrice del libro “la donna delle Azzorre” in poche parole descrive:
<< la magia della realtà che si respira sulle isole, realtà che cambia in continuazione, come i suoi cieli carichi di nuvole che in un attimo possono diventare di un blu accecante. Il mare qui è una necessità, eppure andando all’interno si possono trovare le montagne.
Gli occhi non si annoiano mai alle Azzorre.
Ci sono certi fiori poi, che oltre alla vista, aggiungono l’olfatto tra i sensi da stupire. Colori che rendono l’anima molto euforica per chissà quale futuro sconosciuto e insieme piena di rimpianto per i molti atti mancati della nostra vita e che nemmeno ricordiamo.
Non sono solo colori questi: sono sollecitazioni per lo spirito.>>
Non soltanto il National Geografic Traveler considera le Azzorre come il secondo arcipelago più bello al mondo, queste isole fanno parte anche della Top 100 delle destinazioni turistiche più eco-sostenibili del mondo, e sono state considerate la destinazione turistica più eco-sostenibile d’Europa. Il riconoscimento è dovuto all’iniziativa di quattro organizzazioni che si occupano di promuovere un turismo ecologico e responsabile: TravelMole.com, VISION on Sustainable Tourism, Totem Tourism e Green Destinations.
L’arcipelago offre condizioni davvero speciali per lo sviluppo del turismo verde, grazie al suo patrimonio naturale unico al mondo: ne fanno parte la biodiversità marina, la flora e la fauna, le cavità e i paesaggi vulcanici, i parchi e i giardini botanici. La lunga lista di parchi naturali, di riserve forestali, di paesaggi e di luoghi di speciale interesse geologico testimonia quanto è stato fatto per difendere un lascito naturale di inestimabile valore. L’impegno nel voler preservare queste ricchezze è stato riconosciuto: Il Geoparco delle Azzorre fa parte , da marzo 2013, della Rete Europea dei Geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO. Le Azzorre sono oggi considerate un santuario della biodiversità e della geodiversità, ed una delle migliori destinazioni del mondo per la pratica del turismo a contatto con la Natura e le sue Forze.
Sparpagliato lungo una fascia di 600 km, l’arcipelago possiede tante anime e una sola, e le diversità naturalistiche, architettoniche e culturali, a volte enormi, fra un’isola e l’altra, sono solo l’esempio più evidente di un carattere poliedrico dato dalla grande distanza che separa quasi tutte loro. Le Azzorre sono tormento di solitudine e nostalgia per alcuni, oasi naturalistica in mezzo a un deserto d’acqua per altri, terra di avventura e di scoperte per altri ancora. Nei secoli, le Azzorre sono state tappa dei viaggi di navigatori e scienziati, da Cristoforo Colombo a Charles Darwin; sono state insidiate da vecchi corsari e sfruttate clandestinamente come scalo da moderni contrabbandieri di droga. Nel passato una moltitudine di popoli si è insediata su queste isole: ebrei, mori, fiamminghi, genovesi, inglesi, francesi e schiavi africani si mischiarono con le genti venute dal Portogallo, forgiando un popolo coriaceo che, secolo dopo secolo, ha saputo resistere ad eruzioni vulcaniche, terremoti, isolamento, attacchi di pirati, guerre politiche e malattie devastanti.
Potrete viaggiare tra quattro diverse isole, quattro incantevoli sorprese
Potrete avvistare le balene che nuotano in branchi, in uno dei loro habitat naturali; questo è il luogo dove bellissime ortensie azzurre e lilla, per chilometri, delimitano i campi e ricoprono le “caldeiras” dei vulcani spenti; ci rilasseremo lungo le rive dei laghi verdi e blu o faremo il bagno in calde acque termali; coglieremo l’occasione di nuotare insieme ai simpatici delfini in mare aperto; ci ritroveremo a camminare per sentieri in mezzo una Natura incontaminata e lussureggiante, con il panorama che bruscamente cambia offrendo alte scogliere a picco sul mare; saliremo a 2350 metri sull’Atlantico, in mezzo ad un deserto di mare; berremo thè prodotto nell’unica piantagione europea; respireremo vecchie atmosfere ancora intrise di storie di intrepidi marinai; piccoli e grandi borghi, autentici gioielli, ci accoglieranno con il loro calore e con il loro carattere cosmopolita ….
Qui dove è tutto abbagliante… pieno di colori vivi e intensi…… e risveglieremo tutti i nostri sensi perché
sarete circondati ovunque dalla Natura.
… quattro isole, quattro viaggi ….
São Miguel, l’isola più grande, affascina con i suoi laghi, Lagoas das Sete Cidades e Lagoa do Fogo. La forza del sottosuolo si sente nei geyser, nelle acque termali, nei laghi di origine vulcanica, e anche nel succulento “Cozido das Furnas”, un bollito di carni che si cucina lentamente sottoterra. A Terceira, il passato si manifesta nella città Angra do Heroísmo, classificata Patrimonio Mondiale, e nelle feste tradizionali che si tengono su tutta l’isola. Spettacolari grotte vulcaniche testimoniano la forza della Natura. A Faial, dove predomina il colore blu delle ortensie, si distinguono la marina variopinta, decorata con i disegni dei veleggiatori provenienti da tutto il mondo, e il vulcano Capelinhos, che ricorda paesaggi lunari, con l’ultima eruzione vulcanica del 1957 ha aggiunto terra nuova alla terra già esistente. A Pico, dove ancora sono vive le tracce di un’antica tradizione baleniera; con la sua montagna che nasce direttamente dal mare; con i vigneti piantati sui terreni scuri di origine vulcanica, una coltivazione unica classificata Patrimonio dell’Umanità. Queste sono le Azzorre che vivremo: piccoli mondi, che hanno tanto in comune, ma che presentano molte differenze, e dove la simpatia e l’ospitalità della gente si sente ovunque.
Itinerario di viaggio:
1° giorno: Roma – Ponta Delgada
Partenza da Roma Fiumicino per l’isola di Sào Miguel. Arrivo a Ponta Delgada e incontro con la guida e partenza per la visita della città. São Miguel è l’isola più grande dell’Arcipelago, fu probabilmente scoperta dai navigatori portoghesi fra il 1427 e il 1431, ed è anche sede del Governo Regionale delle Azzorre. I terreni fertili e l’esistenza di insenature sicure rapidamente fecero dell’isola una fiorente realtà commerciale. La sua crescita economica si basò essenzialmente sulla coltivazione ed esportazione del frumento e del guado, i due prodotti che stimolarono il popolamento dell’isola. Fino al terremoto dell’ottobre 1522, che lasciò dietro di sé una scia di distruzione, la capitale fu Vila Franca do Campo. Ponta Delgada conquistò da quel momento un ruolo fondamentale e fu elevata alla categoria di città. Dopo la restaurazione della monarchia portoghese, nel 1640, lo sviluppo commerciale ricominciò. Risalgono a quest’epoca molte delle chiese decorate a intaglio dorato, e i palazzi in pietra raffinatamente scolpita che oggi meravigliano i visitatori, il Convento di Esperança e le Portas da Cidade, uno dei monumenti principali di Ponta Delgada, sicuramente il simbolo della città, posto nella Piazza della Repubblica, una delle più belle di tutta l’isola con il bellissimo municipio situato in fondo alla piazza. Il forte di Sao Bras, risalente al 1500, la chiesa Matriz de Sao Sebastiao. Tutte queste costruzioni sono realizzate nella caratteristica architettura delle Azzorre con la tipica pietra vulcanica che abbonda nell’isola. Al termine della visita della città, trasferimento in hotel per il check-in. Cena libera.
2° giorno Ponta Delgada – Vila Franca do Campo – Valle di Furnas – Ponta Delgada circa 100 km
Dopo la colazione, partenza verso sud, sosta a Vila Franca, prima capitale dell’isola, per la visita della città. A seguire, si arriva nella Valle di Furnas. Camminata attorno al Lago Furnas ed esplorazione dell’area geotermica dove si trovano numerose fumarole. Il lago, situato nell’omonimo cratere vulcanico, il lago colpisce per la sua estensione e per le rive coperte da una vegetazione lussureggiante ed esotica. Pranzerete in ristorante assaggiando il tipico “cozido” un peculiare bollito misto di carne e verdure. Le pentole vengono chiuse in sacchi ed interrate nel suolo. La cottura, che avviene grazie all’attività geotermica, richiede circa cinque ore: ma prima di assaporare questo appetitoso piatto confezionato al calore naturale della terra, vale la pena di vedere l’estrazione delle pentole, issate da braccia vigorose che sollevano le pesanti pentole attaccate ad una corda. Dopo il pranzo, camminata nel giardino botanico e possibilità di fare il bagno presso la piscina termale presso il parco Terra Nostra. Si riprende il percorso verso nord e lungo la strada ci fermiamo a visitare la piantagione di tè; fra le varie coltivazioni introdotte alla Azzorre, il tè ha acquistato una grande importanza. Le piantagioni si stagliano contro l’orizzonte come mari increspati da onde di foglie verdi, sono realtà uniche in Europa. Visitando le fabbriche-museo si impara la storia di questa coltivazione e quella dell’evoluzione delle macchine utilizzate, prima della meritata tazza che permette di degustare questo squisito prodotto azzorriano. Rientro in hotel. Cena libera.
3° giorno Ponta Delgada –– Lagoa do Fogo – Ponta da Ferraria – Sete Cidades – Ponta Delgada – circa 100 km
Riempiendo crateri vulcanici larghi chilometri, è a São Miguel che si trovano i grandi laghi (lagoas) delle Azzorre. Dopo la prima colazione partenza per un’intera giornata di escursione. In mattinata, ci si dirige in jeep 4×4 verso uno dei laghi vulcanici dell’isola, dove effettueremo un percorso a piedi nell’area del Lagoa do Fogo, lago dalle spiagge bianchissime, immerso in un paesaggio selvaggio e severo. Al centro dell’isola São Miguel, il “lago di fuoco”, offre un paesaggio sublime, con colori che passano dal blu al verde. Ospitato da un cratere le cui pareti sono ammantate da lussureggiante vegetazione, imperdibile è la passeggiata alla sorgente di acqua calda detta Caldeira Velha, dove il bagno è un’esperienza estremamente piacevole, dalle acque caldissime e sulfuree. Anche l’aria infatti è impregnata dal caratteristico odore di zolfo. Dopo il pranzo presso la cittadina di Sete Cidades, si prosegue verso Ponta da Ferraria, dove se le condizioni metereologiche lo consentono, potremo fare un bagno in una piscina naturale, aperta sull’Oceano Atlantico. Le tante eruzioni vulcaniche hanno disegnato la costa dell’isola, creando ad intervalli delle piscine naturali. In una di queste arriva, direttamente dal mare, un getto di acqua calda termale; acque minerali calde che incontrano quelle più fresche dell’oceano, consentendo una vera e propria talassoterapia in acque oceaniche. Un’occasione quasi del tutto unica e sicuramente suggestiva. Sul posto sono disponibili docce e spogliatoi per potersi cambiare. La giornata continua verso una delle meraviglie di questa isola verdissima: il lago delle Sete Cidades, situato all’interno della caldera del massiccio dei Sete Cidades, un antico vulcano costruito su vari strati di ceneri, piroclasti e lave basaltiche. Anche se si tratta di un lago unico, diviso solo da un ponte, molti si riferiscono ad esso parlando di due laghi, uno verde e uno blu. Il sentiero comincia al punto panoramico di Vista do Rei, lungo il margine dell’antico cratere e si snoda attraverso una zona classificata come Paesaggio Protetto e, per questa ragione, tutti noi abbiamo la responsabilità di contribuire alla sua integrità. Il lago è un luogo di miti e leggende, il belvedere Vista do Rei prende il suo nome proprio dalla più famosa leggenda che racconta di un re vedovo dal terribile carattere che contrastò l’amore di sua figlia nei confronti di un pastore: le lacrime della principessa e del suo amato formarono i due bellissimi laghi, uno verde, come il colore degli occhi della principessa e l’altro blu, come gli occhi del giovane. Ritorno a Ponte Delgada. Cena libera.
4 giorno Ponta Delgada – Costa del Nordeste – Ponta Delgada – Km 120 km circa
Intera giornata dedicata al Nordestre, dove la vegetazione è rigogliosisima nell’entroterra. Si sale sulle alture dell’sola che permettono di vedere paesaggi mozzafiato, dove si potrà spaziare con lo sguardo sulle vallate sottostanti fino aull’oceano, a perdita d’occhio. Si salirà su Monte Escuro a 898 metri, passando poi a Salto Cavalho, a 760 metri, da dove possiamo ammirare la Valle di Povoaçao, verso la quale scenderemo subito dopo, una graziosa cittadina con una piazza centrale caratteristica e pittoresca, dalla quale partono vecchie strade che conducono al porto. Risalente al 15° secolo, la Chiesa di Nossa Senhora Rosario si crede sia stata la prima chiesa costruita nelle isole. Continuiamo poi verso Serra Tronqueira, per lasciarci conquistare dalla vegetazione lussureggiante, tra cedri giapponesi e dagli scorci paesaggistici che di tanto in tanto si aprono, lasciando intravedere la costa frastagliata sotto di noi. Viaggeremo tra l’aria fresca e odore di pini. Alcuni percorsi sono su terra battuta, e per l’intera giornata ci si muoverà con Jeep 4×4! Pranzo leggero in ristorante in corso d’escursione. Al termine rientro in hotel. Cena libera.
5° giorno Sao Miguel – Pico in volo. Percorso del giorno: Maddalena – Lajes do Pico – Maddalena circa 80 km
Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto e volo per l’isola di Pico. All’arrivo a Maddalena si inizia un giro panoramico attraverso i vigneti, paesaggi tutelati dall’Unesco che li ha inseriti nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità nel 2004. Per proteggere le piante dalla salsedine e dal vento, e per sfruttare al massimo le condizioni climatiche e geologiche dei terreni rocciosi e delle zone di lajido, l’uomo di Pico ha organizzato i terreni in un impressionante mosaico di pietra nera: si estende all’orizzonte un enorme reticolato di currais, cioè di quadricole delimitate da muri di basalto, all’interno delle quali vengono piantate le viti. Attraversando l’isola, sosta per visitare la vecchia fabbrica dove venivano lavorati i prodotti derivanti dalla caccia alle balene, che fu un’attività molto importante per lo sviluppo economico dell’isola, per arrivare al punto di imbarco per la partenza, in gommone, per l’avvistamento delle balene e i delfini che popolano le acque attorno all’isola. Le Azzorre sono attualmente uno dei più importanti luoghi di avvistamento delle balene del mondo, che possono essere osservate tutto l’anno, dato il grande numero di specie esistenti nell’arcipelago. Tra specie residenti e migratorie, comuni o rare, si possono avvistare qui 24 differenti tipi di cetacei: numero impressionante, dato che corrisponde ad un terzo delle specie esistenti. Oltre alle colonie residenti, esistono balene che passano alle Azzorre lungo la loro rotta di migrazione. Le stenelle maculate sono più frequenti in estate. La balenottera azzurra è facilmente avvistabile verso la fine dell’inverno. Capodogli, balenottere boreali, e balene con fanoni sono più frequenti in estate. Una cosa è garantita: in qualunque stagione, ci sono sempre scoperte da fare. I cetacei, nei mari delle Azzorre, sono specie protette. Oggetto di speciali attenzioni, è importante che gli esseri umani minimizzino le interferenze nell’habitat paradisiaco che hanno scelto. Osservare una balena o un delfino nel loro stato naturale è un privilegio che poche persone possono avere. Deve dunque esistere una speciale cura nell’osservare le raccomandazioni e le norme di sicurezza a bordo delle imbarcazioni. .
6° giorno Maddalena – Vulcano di Pico – Maddalena circa 30 km giornata di trekking impegnativo di risalita del vulcano.
Dopo la prima colazione, partenza per un’intera giornata dedicata alla risalita del vulcano di Pico. Sovrastando tutto, l’immenso cono vulcanico della montagna si innalza maestoso, stagliandosi contro l’azzurro del cielo o lasciandosi avvolgere da un manto di nuvole. Ad oriente di questo colossale vulcano, l’isola si allunga in una catena montuosa, anch’essa vulcanica, coperta da esuberanti macchie di vegetazione endemica e pascoli verdeggianti, in mezzo ai quali spuntano circa due centinaia di piccoli coni di scorie basaltiche e si adagiano una ventina di laghi. Imponente, maestoso, magnifico: questi sono alcuni degli aggettivi più usati per descrivere il vulcano di Pico, dati i suoi 2.350 m di altezza, i suoi 19 chilometri di diametro medio al livello del mare e la sua sagoma slanciata. Il terzo maggior vulcano dell’Atlantico incombe sul paesaggio dell’isola, esercitando un’attrazione irresistibile su chi lo osserva, anche delle isole vicine. Nel suo cratere principale si trova un cono di lava chiamato Piquinho, sulla cui cima due fumarole permanenti sottolineano la natura vulcanica dei luoghi. A circa 1.250 metri di altezza, dove inizia la salita a piedi, lo sguardo può già abbracciare gran parte dell’isola, così come le vicine Faial e São Jorge. L’ascensione provoca tanto stanchezza quanto soddisfazione: sia per il fatto di conquistare la cima, sia per i panorami fantastici. Nei giorni in cui il cielo è limpido, si ottiene anche il premio addizionale dell’avvistamento di Graciosa e Terceira. L’ascesa della montagna è un’attività alla portata di tutti, ma esige una certa preparazione fisica e mentale, oltre che, naturalmente, vestiti e calzature adatti. La salita, con l’aiuto di una guida, permette di conoscere dettagliatamente la vegetazione che varia con il variare dell’altitudine e la storia del maggior vulcano delle Azzorre. Rientro in hotel e cena libera.
7° giorno Pico – Faial in traghetto. Percorso del giorno: Horta – Caldeira – Capelinhos . Horta – circa 50 km.
Dopo la prima colazione, ci si imbarca con direzione Horta, per visitare l’isola di Faial, distante 30 minuti di traghetto da Pico. Nella mattinata visiteremo la città e i suoi principali punti d’interesse. L’anfiteatro naturale composto dalle insenature di Horta e Porto Pim, attorno alle quali si sviluppa il centro abitato e vari edifici della città possono essere ammirati dai punti d’osservazione situati sul Monte da Guia. Fa spicco l’imponente chiesa di São Salvador, dall’interno riccamente decorato in legno intagliato coperto d’oro e pannelli di azulejos. L’architettura delle case denota lo spirito internazionale e il secolare carattere cosmopolita dell’isola. L’ambiente eclettico continua ad essere una prerogativa di Horta, dove si trova il mitico Peter Cafè Sport, luogo d’incontro tra viaggiatori e velisti di tutto il mondo. L’intrico di vie e viuzze accompagna la collina e scende fino al livello del mare, confluendo sul lungomare e sboccando presso il porto turistico, il più variopinto del mondo: qui c’è una vera e propria galleria d’arte all’aperto, grazie ai numerosi dipinti sulla banchina fatti dai marinai che vi fanno scalo, come auspicio di una navigazione tranquilla e sicura. Dopo il pranzo, visita panoramica della Caldeira. Simbolo genetico dell’isola, stupisce per la sua immensità e per il rivestimento di fiori, piante e alberi che luccicano al sole. Le pareti di questa depressione vulcanica, con un perimetro di sette chilometri, sono coperte da Morella faya, alloro delle Azzorre, muschio, felci, ortensie e altre specie endemiche.
Nota: non è consentito scendere nel fondo della Caldeira.
Si continua verso il Vulcano Capelinhos, testimone dell’ultima eruzione manifestatasi alle Azzorre, che ha aggiunto terra alla terra che già esisteva. Entrare in questa zona è come atterrare sulla superficie lunare: il grigio delle ceneri e delle scorie vulcaniche emesse tra il 1957 e il 1958 comincia solo adesso a essere invaso dal verde della vegetazione, che testardamente cerca di colonizzare questo nuovo territorio. Sulle scoscese coste di Capelinhos e di Costado da Nau sono visibili le viscere di questi due vulcani, in una sequenza di rocce, stratificazioni e profili contrastanti, formando un sorprendente gioco di colori e spessori. Meta d’eccellenza della comunità scientifica internazionale, il Vulcano di Capelinhos forzò a emigrare quella parte della popolazione di Faial cui toccò in sorte il pesante costo di case, terreni e piantagioni distrutte, in uno scenario di calamità che il vecchio faro testimoniò silenziosamente. Ai nostri giorni, la torre, non più illuminata, fa parte del magnifico Centro di Interpretazione, provvisto delle più moderne tecniche espositive multimediali. La visita a questo centro termina salendo in cima al faro, esperienza visiva ed emotiva senza paragoni. Rientro in hotel. Cena libera.
8° giorno Horta – Terceria, in volo
Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto e volo per Terceria. All’arrivo, attenderà la guida che farà conoscere gli interni di questa bellissima isola. La giornata è dedicata alla scoperta, con diversi tratti a piedi, del Mistério dos Negros e alla visita della condotta vulcanica di Algar do Carvấo. I lasciti dell’attività vulcanica assumono a Terceira forme spettacolari e facilmente visitabili, si possono vedere i resti di un’antica condotta vulcanica, che colpisce per la sua vastità. Dalla sua volta pendono le più grandi stalattiti di silicio del mondo, un tunnel di lava che suscita meraviglia per la successione di corridoi stretti e lunghi e per le forme e i colori diversi che assumono le pareti, il suolo e il soffitto: la grotta sembra davvero un luogo mistico. Alla superficie, le Furnas do Enxofre costituiscono l’eloquente testimonianza della forza del vulcanismo azzoriano: il paesaggio è dominato da fumarole circondate da terreni rossastri, il cui colore contrasta con il verde del muschio e della restante vegetazione. L’atmosfera è calda, e si avverte il peculiare odore dello zolfo. Al termine delle nostre visite, rientro in hotel. Cena libera.
9° giorno Angra do Heroismo – Praia da Vitoria
Dopo la colazione, passeggiata nella città di Angra de Heroismo, classificata come patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1983. Il titolo di “Mui Nobre, Leal e Sempre Constante” (‘nobilissima, leale e sempre fedele’) attribuito alla città sottolinea l’importanza che essa ebbe nella storia di tutto il Portogallo e, naturalmente, nello scacchiere politico, economico e religioso delle Azzorre, specialmente nei secoli XV e XVI. Osservato dall’Alto da Memória o dal belvedere del Monte Brasil, il centro storico appare come un elaborato ricamo di vie, vicoli, chiese, palazzi, case signorili, monumenti, piazze e giardini, che generazioni di cittadini coscienti hanno saputo conservare e tramandare fino ai giorni nostri, lottando addirittura contro le forze telluriche. È quanto l’UNESCO ha riconosciuto, inserendo il centro storico di Angra nella lista dei luoghi considerati patrimonio mondiale. L’imponente fortificazione di São João Baptista costruita circa 400 anni fa, è un esempio unico di architettura militare azzorriana e si erige come a difesa dell’identità urbana. Palazzi, chiese, conventi e musei sono tutti luoghi aperti al pubblico: si possono dunque vistare la Cattedrale, il Palazzo dei Capitani Generali, il Palazzo del Comune, la Chiesa di São Gonçalo e Palazzo Bettencourt. Angra sembra fatta per essere scoperta senza seguire itinerari prefissati: andare in giro permette di osservare facciate in pietra intagliata (in trachite) ed intonaci dai diversi colori squillanti, balconi in ferro battuto e finestre cariche di ornamenti. Spostandoci invece nel vicino comune di Praia da Vitória, noteremo che si è sviluppata un’architettura diversa, cosiddetta ‘architettura di Ramo Grande’ o ‘Casa di Ramo Grande’, che predomina nel campo della costruzione: si tratta di abitazioni rurali in cui sono utilizzate grandi lastre di pietra, o pietra intagliata con minuziosa abilità (fu in genere usata l’ignimbrite, una roccia vulcanica molto peculiare e grandemente diffusa in questa zona). Disseminate in tutta la pianura di Ramo Grande, in molti casi le abitazioni si fanno notare per le loro dimensioni e per le costruzioni annesse, che derivavano dalle necessità indotte dalla produzione agricola: anche queste furono costruite utilizzando lastre accoppiate di pietra ignimbritica. In varie località di Terceira si trovano poi gli impérios (‘imperi’, piccole costruzioni dedicate al culto dello Spirito Santo), architettonicamente bizzarre e dotate di facciate dai colori vivissimi: sono divenuti immagini-simbolo dell’isola e, meritano di essere osservati con attenzione.. Rientro in hotel. Cena libera
10° giorno Terceira – Roma
Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto per il volo di rientro a Roma Fiumicino.